Beasts

Bip. La registrazione video è stata avviata dal cortex pad, modalità infrarossi attiva.


Il volto di Lydia è pallido e sconvolto, i capelli corti fradici, qualche ciocca appiccicata alla fronte e qualcosa di parecchio grosso avvolto in un panno giace sulla sua spalla destra.
"Qui Lydia Evans, è il sette maggio e ci troviamo nella sede della GenTech, rotta 3-2-0, su un asteroide posizionato tra il Rim e il Border." 
Si guarda attorno per un breve istante, una ruga di preoccupazione a solcarle la fronte. Di sottofondo si sente il suono di qualche tuono molto forte, segno che c'è un temporale in corso.
"Quinn, puoi far luce?" Domanda il capitano dei Phantom Contractors, inquadrando la donna coi capelli biondi dal naso arricciato in una smorfia di disgusto. "Attiva la modalità infrarossi, non so quanto possa resistere la carica" le risponde, strappandole un piccolo sospiro rassegnato. "E' già attiva."
L'inquadratura si sposta sull'uomo altissimo, biondo, intento a scattare foto a vari terminali spenti.
E' una stanza piuttosto grande, terminali e computer disposti sulle pareti, i vetri delle finestre sfondati, alcuni rampicanti stanno iniziando a fare capolino. A terra dei corpi, che la telecamera inquadra da vicino. Sono uomini con una divisa blu di provenienza sconosciuta, piegati in posizioni innaturali, le ossa spezzate, frantumate, brandelli di carne in putrefazione ancora attaccati ai teschi.
"Cosa hanno fatto..." mormora la voce di Lydia, flebile.
L'inquadratura trema, e inizia a spostarsi verso l'esterno della stanza, lasciandosi il vociare di Ace e Quinn alle spalle. C'è un corridoio disseminato di cadaveri e di riproduzioni di quelli che sono, letteralmente, dei mostri. Grossi, spaventosi, sembrano enormi rettili con fauci terrificanti e occhi piccoli e minacciosi. Sono identificati con delle targhette che riportano quelli che, probabilmente, sono i loro nomi: Tirannosauro, Brontosauro, Raptor, Triceratopo... 
"Sono quelli che a quanto pare vengono definiti "dinosauri", ma non so esattamente cosa siano. Ostili, questo è sicuro, a giudicare da come hanno ridotto questo posto. Sono qua fuori, fanno tremare il terreno, urlano. Forse vogliono darci la caccia."
Una pausa, mentre la telecamera si ferma di fronte a quello che è un Tirannosaurus-rex della Terra-che-fu, i denti aguzzi e la pelle squamosa come quella dei rettili.
"Questo posto è completamente abbandonato, ci sono erbacce e rampicanti che si arrampicano sul cemento, ma probabilmente fino a un paio di anni fa era la sede di una corporazione scientifica che ha cercato rifugio su un meteorite sconosciuto a chiunque per poter eseguire degli esperimenti in totale libertà" constata la voce di Lydia, prima che la telecamera le faccia un primo piano. Si mordicchia il labbro inferiore con fare nervoso, sistemandosi il fagotto in spalla. "La base era protetta da una recinzione elettrificata che sicuramente serviva a tenere lontane le bestie che creavano con i loro esperimenti, che dovrebbero essere quelle che ho appena inquadrato." 
Piega le labbra carnose in una smorfia disgustata, fissando un punto oltre la telecamera con la quale si sta riprendendo.
"Non è servito. Quelle cose hanno squarciato le reti e hanno fatto fuori tutti gli uomini, fuori e dentro la base, e ora girano indisturbate per la giungla di questo meteorite, sotto un temporale perenne e un cielo nero come la pece. Sembra di essere in un film dell'orrore, cazzo." 
Un altro tuono fa vibrare quello che è rimasto dei vetri delle finestre e la fa sobbalzare lievemente, quasi temesse di trovarsi alle spalle una di quelle creature riprodotte nei modelli registrati poco prima.
"Il lezzo di morte e putrefazione qua dentro è asfissiante, eppure ho avuto il coraggio di far su uno degli uomini nel mio cappotto e di caricarmelo in spalla per farlo esaminare dal dottor Zaret." ... "Fa paura. Fa paura pensare a cosa hanno fatto, a cosa hanno creato."
Tace per un minuto buono, lo sguardo perso in un mare di riflessioni, timori, incertezze.
"Abbiamo provato ad attivare i terminali, ma abbiamo bisogno di un generatore. Questo significa che dovremo tornare quanto prima per scaricare i dati e scoprire che diavolo di esperimenti facessero quei pazzi. L'idea di rimettere piede su questo posto ed esplorarlo meglio mi fa rivoltare le viscere e mi fa eccitare al tempo stesso, forse la pazza sono io." 
Un sospiro, il volto di Lydia illuminato da un lampo particolarmente intenso, seguito dal rombo violento dell'ennesimo tuono.
Le voci di Quinn e Ace interrompono l'intimo momento di riflessione, intimando il Capitano a spegnere e andarsene da lì per tornare alla nave, alla adorata Banshee, la salvezza in mezzo a un mondo selvaggio e pericoloso.
"E va bene. Ma non finisce qui" mormora Lydia, schiarendosi la voce per cercare di mascherare quanto debole sia.


Bip. La registrazione video è stata interrotta, modalità infrarossi disattivata.

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